Durante gli studi non viene mai meno il suo impegno politico e nazionale che va crescendo parallelamente al consolidamento del fascismo. Nel 1926 si trasferisce a Trieste, dove svolge la sua professione. Nel 1928 viene confinato a Lipari. Il rientro a Trieste nel 1932 segna l’inizio di un’intensa attività antifascista, che si conclude nel giugno 1940, quando viene internato, arrestato e nel dicembre 1941 condannato a morte dal Tribunale speciale e per la difesa dello Stato. Nella notte prima dell’esecuzione la condanna viene tramutata in ergastolo, che sconta nel penitenziario di Santo Stefano. Liberato nel settembre 1943 dalle truppe alleate, vive a Palermo, Algeri e Roma fino al definitivo ritorno a Trieste nel 1945. Con la fine della guerra si conclude anche il suo impegno politico. Dorče Sardoč muore a Gorizia il 17 giugno 1988.